Un bilancio sul welfare di associazioni intermedie e fondazioni che negli ultimi anni sono diventate protagoniste sempre più importanti nel sistema di welfare italiano a cura di secondo welfare, un laboratorio di ricerca che si propone di ampliare e diffondere il dibattito sul secondo welfare in Italia.
Di seguito potete scaricare l’articolo de il Corriere della Seradel 28 novembre 2017.
È stato pubblicato sulla G.U. n. 248 del 23 ottobre 2017 il comunicato relativo all’adozione e alla pubblicazione nell’area Pubblicità legale del sito del Ministero del lavoro del Decreto Interministeriale 12 settembre 2017 in attuazione dell’art. 25 del D.lgs. n. 80/2015 (“Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”), che definisce i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate ai datori di lavoro del settore privato per la promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata attraverso la stipula di contratti collettivi aziendali.
Il beneficio è riconosciuto sotto forma di sgravio contributivo fino ad un massimo del 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali dichiarata dal datore di lavoro nel corso dell’anno civile precedente, limitatamente ai contratti depositati telematicamente presso il Ministero del Lavoro dal 1° gennaio 2017 al 31 agosto 2018.
Le aree di intervento tra le quali individuare le misure di conciliazione – innovative e ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge o dal CCNL – riguardano:
▸il sostegno alla genitorialità (estensione temporale dei congedi parentali, nidi d’infanzia, asili nido, spazi ludico-ricreativi aziendali, percorsi formativi, buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting);
▸la flessibilità organizzativa (lavoro agile, flessibilità in entrata e uscita, part-time, banca ore, cessione solidale dei permessi);
▸le misure di welfare aziendale (convenzioni con strutture per servizi di time saving e di cura, buoni per l’acquisto di servizi di cura).
Per poter ottenere gli sgravi, le misure di conciliazione sono individuate nel numero minimo di due tra quelle sopra indicate, di cui almeno una nell’area “sostegno alla genitorialità o nell’area “flessibilità organizzativa”. Inoltre, il contratto collettivo aziendale deve riguardare un numero di lavoratori pari almeno al 70% della media dei dipendenti occupati nell’anno precedente.
Il Ministero del Lavoro, con notizia sul proprio sito, ha comunicato che dal 18 ottobre e fino al 31 ottobre 2017 è possibile depositare telematicamente i contratti aziendali a valere sulle risorse stanziate nel 2017 e che a breve sarà disponibile sul portale Inps l’applicativo per l’invio dell’istanza telematica per ottenere gli sgravi. I datori di lavoro che avessero già provveduto al deposito telematico di un contratto aziendale ai fini della detassazione, secondo le modalità del Decreto Interministeriale del 25 marzo 2016, non dovranno effettuare un nuovo deposito telematico. Sarà comunque necessario l’invio della domanda tramite il portale INPS.
Claudio Della Monica
Consulente del Lavoro – Della Monica & Partners srl STP
La nuova società offrirà servizi innovativi dalla salute ai flexible benefit, anche attraverso partnership con start up.
▸Investimento fino a € 50 milioni per l’innovazione dei servizi e del modello operativo entro il 2021
▸Prevista nel ramo salute una crescita del 25% dei premi e un incremento di € 30 milioni del risultato tecnico entro il 2021 per Generali Country Italia
▸Generali Welion investirà sull’assunzione di oltre 100 giovani nei prossimi due anni
▸Andrea Mencattini, nominato Amministratore Delegato della nuova società Dalla salute ai flexible benefit, un mondo di servizi innovativi e semplici da fruire per dare più valore alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese.
Generali Italia dà vita a Generali Welion, la nuova società di servizi che si occuperà di welfare integrato.
Con la costituzione della nuova società, Generali Italia punta a consolidare la propria leadership su un business strategico ed in forte crescita, quale è il welfare integrato, che oggi conta su 1,8 milioni di clienti e nel 2016 circa 3 miliardi di premi tra previdenza complementare e salute (circa €500 mln).
Attraverso le potenzialità delle nuove tecnologie e lo sviluppo di partnership strategiche e collaborazioni con start up, Generali Welion offrirà soluzioni all’avanguardia nel mondo della salute individuale e del welfare aziendale. La società, che sarà pienamente operativa dal 1° gennaio 2018, nasce infatti con l’obiettivo di:
▸gestire le prestazioni sanitarie incrementando i livelli di servizio per il cliente – consulenza, assistenza, rimborso – e i network sanitari supportando il rapporto tra pazienti e medici attraverso nuove tecnologie e piattaforme evolute;
▸offrire servizi di consulenza e gestione di welfare aziendale per le imprese anche attraverso piattaforme, sia proprietarie sia in partnership, di employee benefit per i dipendenti delle aziende;
▸ creare nuovi servizi personalizzati anche “non assicurativi” (es: carte servizi, accesso al network, percorsi di cura etc.) per i 10 milioni di clienti in Italia.
Marco Sesana, Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia ha dichiarato: “Innovare e semplificare sono le priorità strategiche per garantire i migliori servizi ai nostri clienti. Con Generali Welion, vogliamo evolvere nel settore della Salute e del welfare. Investiremo fino a 50 milioni di euro nel prossimo triennio: ciò per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi in questo settore importante per il cittadino, per i lavoratori e per la crescita delle imprese. Vogliamo consolidare la nostra leadership sul mercato: puntiamo ad aumentare, entro il 2021, del 25% i premi nel settore Salute e di 30 milioni di euro il risultato tecnico”.
Andrea Mencattini, Amministratore Delegato di Generali Welion, ha dichiarato: “Forti della nostra expertise nel welfare integrato, grazie ai vasti programmi di welfare che applichiamo ai nostri 15 mila dipendenti, alla conoscenza del mercato con Welfare Index Pmi e alla nostra ampia offerta assicurativa, attraverso Generali Welion offriamo consulenza e servizi di gestione su tutte le iniziative di welfare integrato: sanità, previdenza, non autosufficienza, flexible benefit”.
Sviluppo di servizi innovativi grazie a partnership con start up: gli accordi con H-Farm e GrowItup
Generali Welion punta a innovare i servizi per:
▸garantire consapevolezza ed informazione del cliente sul tema Salute;
▸supportare il cliente nella prevenzione e nella scelta di comportamenti salutari;
▸rispondere alle esigenze di cura ed assistenza;
▸facilitare l’accesso del cliente ai prestatori di servizio;
▸per garantire una gestione semplice del Welfare aziendale nelle imprese.
Idee innovative e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, sono ricercate anche attraverso la collaborazione con start up. La compagnia ha lanciato Generali Health&Welfare Corporate Accelerator con H-FARM, con l’obiettivo di identificare startup da incubare per sviluppare nuovi servizi ed esplorare nuovi modelli di business, e una CallForGrowth con GrowItUp, che ha visto la selezione di 3 start up per lavorare con Generali Italia allo sviluppo di nuovi servizi e prodotti in ambito salute e welfare.
Modello Organizzativo di Generali Welion
La nuova società – che risponderà al Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia, Marco Sesana – sarà guidata dall’Amministratore Delegato Andrea Mencattini. La funzione di Operations & Customer Excellence sarà affidata a Ivano Bosisio. La società prevede l’assunzione di oltre 100 giovani entro il 2019.
Il welfare integrato, un mercato in forte crescita ma ancora largamente inesplorato
Il contesto del mercato italiano mostra crescite importanti nel settore del Welfare integrato, spinto anche dai vantaggi fiscali previsti dalle ultime leggi di Stabilità, ma ancora con bassi tassi di adesione. Nell’ambito della Sanità, si stimano 7,5 milioni di iscritti a fondi sanitari pari al 33,6% degli occupati. Dal 2015 al 2016 la raccolta premi del mercato assicurativo Salute in Italia è cresciuta dell’8%. In tema di Previdenza il numero degli iscritti è di 7,8 milioni pari al 34,2% degli occupati. Per quanto concerne la Non Autosufficienza, circa 750 mila persone – ossia solo il 3,3% della popolazione occupata – sono coperti da LTC (Long Term Care). Sul fronte dei Flexible benefit nel biennio 2015/16 il 21% delle aziende ha attivato iniziative di welfare. Dal rapporto Welfare Index Pmi 2017 è emerso che il 18,3% delle PMI italiane è molto attivo nelle iniziative di welfare.
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