“Il nostro percorso di Welfare è nato dalla volontà di concretizzare i valori espressi nella nostra mission, creando un contesto lavorativo in cui i lavoratori, che spesso si “prendono cura”, possano “stare bene”, crescere, sentirsi accolti e valorizzati per il contributo umano e professionale che portano in cooperativa. Vogliamo sostenerli anche in quegli aspetti personali, come la conciliazione vita e lavoro, che nell’individualismo diffuso della società odierna non si è più abituati a guardare.”
– Silvia Chiozzini, Presidente
Il rafforzamento dei servizi di welfare e l’attenzione verso la maternità hanno permesso alla cooperativa sociale Il Pugno Aperto di Treviolo di ottenere il 1° posto nel Terzo Settore durante l’edizione 2021 di Welfare Index PMI.
Nata nel 1991, la cooperativa sociale Il Pugno Aperto si occupa di situazioni di fragilità, con progetti rivolti a minori, famiglie e comunità, e con servizi dedicati ad adulti in difficoltà, migranti e rifugiati. La sua mission è quella di “riorganizzare la speranza in un futuro che c’è” e anche in quest’ultimo periodo di difficoltà dovuto all’emergenza sanitaria ha tenuto fede al proprio impegno, anche nei confronti dei propri dipendenti.
Nonostante un aggravio dei costi del lavoro e mancati ricavi da alcuni servizi che hanno sofferto di chiusure prolungate, la cooperativa ha sostenuto i lavoratori in cassa integrazione anticipandola sempre e integrando parzialmente la retribuzione ai lavoratori dei servizi completamente chiusi. La cooperativa ha rafforzato i propri servizi di welfare, attivando una convenzione con un centro biomedico per le analisi covid, una con un poliambulatorio per i check-up, uno sportello psicologico, una banca ore solidale per le assenze dal lavoro dei più fragili. Ha aderito al progetto Welfare Lynx, pensato per offrire un sostegno ai lavoratori con problemi di cura dei propri familiari.
Da tempo l’organizzazione ha creato un Fondo Mutualità, su cui i lavoratori possono versare su base volontaria l’1% dello stipendio, che viene integrato da Il Pugno Aperto con la stessa somma, per poi ridistribuire la cifra in forma uguale agli aderenti nell’utilizzo di beni e servizi per sé e i propri familiari. In cooperativa le lavoratrici rappresentano l’81% del personale e anche le posizioni apicali sono coperte da donne. Per sostenere la maternità si attua ove possibile lo smart working, si sfrutta il Fondo Mutualità per alcune spese (pannolini, latte in polvere, seggiolini, istruzione scolastica, …), si offre un aiuto per la ricerca di babysitter e al rientro dalla maternità si studia una distribuzione oraria ad hoc. Anche i giovani papà hanno diritto a un congedo parentale più lungo rispetto a quanto previsto per legge.
I nuovi ingressi in cooperativa sono principalmente giovani, seguiti da un tutor per l’inserimento, e sono attive convenzioni con università per l’attivazione di tirocini. Molte sono le iniziative sostenute attraverso donazioni e collaborazioni con associazioni del territorio.
Leggi altri esempi di welfare aziendale nel Rapporto 2021.