“Lo strumento principale è stata l’indagine sulla rilevazione dei bisogni dei dipendenti e sulla base dei risultati è stato individuato il percorso costruito sulle loro necessità.”
Carmine Guanci, vice-presidente
➝ Obiettivo delle iniziative: migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori.
Per i propri collaboratori la cooperativa sociale Vesti Solidale, ha pensato a un pacchetto strutturato di welfare che poggia su 3 pilastri: integrazione sanitaria, sostegno al reddito e trasporti per arrivare comodamente sul luogo di lavoro.
La scelta di creare delle iniziative di welfare aziendale si basa sulla consapevolezza che i collaboratori, circa 100, sono persone fragili – profughi e rifugiati, senza fissa dimora, donne vittime di violenza e di tratta degli esseri umani, persone di età avanzata (dai 45 anni in su) fuoriuscite dal mondo del lavoro, con famiglie a carico. Le difficoltà vanno quindi ben oltre la
ricerca del lavoro, dalla necessità di gestire un budget familiare, alla ricerca di un alloggio fino alla necessità di integrazione e di orientamento ai servizi esistenti sul territorio, dato che molti dei collaboratori sono stranieri. Così dalla quotidianità della relazione con i lavoratori, la cooperativa registra i bisogni emergenti e, facendo parte di un sistema più ampio di cooperative promosse da Caritas, può rispondere ai bisogni dei propri dipendenti.
Il Fondo sanitario per i collaboratori ha inoltre delle condizioni migliori rispetto agli obblighi del contratto collettivo nazionale. In campo anche delle politiche di sostegno al reddito che prevedono un sistema di prestiti a interessi 0 per chi debba affrontare delle spese per la casa, malattie di coniugi e figli, buoni scuola per i ragazzi delle scuole superiori.
Il terzo pilastro, quello che riguarda i trasporti, è nato cercando di creare delle collaborazioni tra persone residenti nello stesso paese, o in zone limitrofe, e prevede il rimborso della benzina per le persone che vengano insieme al lavoro.