Negli Orti Sociali le persone in difficoltà trovano una vita attiva | Baggini

“Intendiamo recuperare la cultura del fare “con” la terra attraverso il lavoro dei soggetti deboli della società e trasmettere, attraverso l’esperienza, gli insegnamenti della tradizione, per portare ai più giovani esempi di valore e di una cultura improntata sulla sostenibilità ambientale.”

– Moreno Baggini, Titolare

L’esperienza di progettazione e attuazione di percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa attraverso l’attività agricola ha permesso all’azienda agricola Baggini di Pavia di ottenere la Menzione speciale per l’Agricoltura sociale a Welfare Index PMI 2021.

WIpmi 2021 © Francesco Vignali Photography

È un’azienda agricola di carattere familiare, con più di cent’anni di vita, che unisce metodi di coltivazione biologica a un forte impegno sociale, le due vocazioni del suo titolare, Moreno Baggini. Oltre alla promozione di un’alimentazione sana secondo i principi di Slow Food l’azienda si occupa dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati: è accreditata dalla Regione Lombardia come fattoria sociale e didattica.

Dal 2014, grazie al progetto degli “Orti Sociali”, l’azienda ha coniugato l’esperienza di progettazione e attuazione di percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa realizzati attraverso l’attività agricola, con la convinzione che si possa passare dalla presa in carico dei soggetti deboli verso una loro partecipazione attiva alla vita sociale ed economica. Da quando ha avviato questa iniziativa, anche attraverso altri progetti come Agricoltura Sociale Progetto Voghera, realizzati in partnership con istituzioni pubbliche, realtà del privato sociale e aziende, l’azienda accoglie e coinvolge nelle sue attività in media circa 50 persone in difficoltà ogni anno.

Per la vendita dei propri prodotti i canali diretti sono la sua Butega d’Urtlan e i mercati contadini, ma Baggini è referente anche per i gruppi di acquisto solidale della zona e, attraverso la parte commerciale gestita dalla propria Cooperativa Sociale, rifornisce diverse strutture locali. Non si è fermata neppure durante la pandemia: durante il periodo di massima emergenza ha promosso la consegna a domicilio dei prodotti tramite biciclette, in modo da non attivare nessuna cassa integrazione per i dipendenti e mantenere il contatto con i clienti, in particolare per le persone più anziane. Con l’iniziativa “la spesa sospesa”, assieme ad altre realtà agricole sociali, è riuscita anche a consegnare molti alimenti a famiglie del territorio in difficoltà.

Nel 2019 ha creato HUB Voghera, uno spazio condiviso per lo smart working, la formazione e i meeting aziendali, gli eventi culturali e i temporary shop a disposizione di piccole imprese, professionisti, studenti e associazioni. Sono molti i progetti cui ha partecipato negli ultimi anni per la promozione nelle scuole di temi legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Presto partirà con il progetto “Forno sociale”, che mira alla formazione di una nuova generazione artigiana per far rivivere la tradizione della panificazione non industriale.

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Flexible benefit, 18mila convenzioni tra cui scegliere | Studio Vannucchi

“Il nostro studio mette al centro il capitale umano e i lavoratori danno un valore immenso al welfare aziendale, perché si sentono gratificati e, prima ancora che dipendenti, parte integrante dello Studio.”

– Stefania Vannucchi, Senior Executive Partner

WIpmi 2021 © Francesco Vignali Photography

Fondato nel 1984 in forma individuale, dal 2008 si è trasformato in studio associato e oggi è composto da cinque persone e segue oltre 150 clienti. Lo Studio Vannucchi & Associati si occupa principalmente di consulenza del lavoro, payroll, diritto del lavoro e relazioni industriali, ma anche di gestione strategica HR e progettazione di piani di welfare aziendale. È naturale dunque che a quest’ultimo ambito dedichi un’attenzione particolare anche per quanto riguarda i propri collaboratori, che sono prevalentemente donne senza figli. Sulle loro esigenze sono tarati i servizi di welfare: i più apprezzati sono i buoni acquisto e le agevolazioni legate ai viaggi e al tempo libero, oltre alle polizze assicurative sanitarie.

Da quest’anno lo Studio depositerà un contratto di secondo livello e metterà a disposizione dei dipendenti una nuova piattaforma welfare con un’offerta vastissima, che permetterà di scegliere i flexible benefit più congeniali tra circa 18mila convenzioni. In aggiunta ai servizi già previsti, che includono polizze assicurative sul TFR e a copertura del danno biologico, corsi a distanza in modalità e-learning, buoni sconto e molto altro, sarà implementata anche l’assistenza dentistica.

La flessibilità oraria è da anni un cavallo di battaglia del welfare aziendale: l’organizzazione del lavoro si concentra dal lunedì al venerdì, quando in genere le collaboratrici escono prima, e la durata della pausa pranzo è stata concordata insieme. La formazione interna è, come per tutti gli studi professionali, fondamentale: si predilige l’e-learning sia per i percorsi ad hoc per consulenti del lavoro, che vengono poi perfezionati tramite affiancamento in presenza, sia per i corsi relativi all’accrescimento personale e delle soft skill.

Paradossalmente nel periodo pandemico c’è stato un forte incremento del lavoro, con ritmi accelerati per supportare le aziende che hanno dovuto far ricorso agli ammortizzatori sociali. Nonostante l’azienda avesse consentito lo smart working e fosse già da tempo preparata ad affrontarlo, i suoi collaboratori – che allo stato attuale sono tutti vaccinati contro il Covid – hanno preferito lavorare in presenza, visto che le dimensioni dello Studio consentono di operare in stanze separate. La sanificazione avviene quotidianamente e da aprile 2021 gli uffici sono stati riaperti al pubblico, previa registrazione delle presenze per il tracciamento.

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Contratti part-time a tempo indeterminato per chi studia | Inel Elettronica

“Siamo una realtà molto piccola e qui il rapporto tra il management e il personale è diretto: i dipendenti possono parlare liberamente e portare all’attenzione della direzione problematiche o esigenze.”

– Daniela Beltrame, Responsabile amministrativo

Il confronto diretto tra dipendenti e manager sulle problematiche e le necessità dei lavoratori ha permesso a Inel Elettronica di Vicenza di conquistare il secondo posto nel settore Artigianato a Welfare Index PMI 2021.

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È una piccola realtà che si occupa di controllo dei processi industriali, progettazione e realizzazione di schede elettroniche, realizzazione di impianti elettrici ed elettronici, programmi PLC HMI, programmi per pc e microprocessori. Nel 2020 Inel Elettronica ha registrato un calo contenuto del lavoro e del fatturato, ma non così significativo da dover ricorrere alla CIG. Durante il primo lockdown lo smart working è stato adottato dal personale amministrativo, ma oggi sono tutti rientrati in azienda.

Per tutelare la salute dei dipendenti è attiva una polizza assicurativa sanitaria, con la convenzione a Sani.in.veneto: la ditta e il lavoratore pagano una quota forfettaria e hanno a disposizione alcune prestazioni o il rimborso di spese mediche. Oltre al piano assicurativo, vengono erogati dei buoni carburante e offerti dei corsi di lingua patrocinati dalle confederazioni di settore e corsi di aggiornamento e formazione, strumentali per essere sempre aggiornati sulle nuove tecnologie.

Inel Elettronica cerca di venire incontro ai propri dipendenti ed è disposta, se richiesto, ad anticipare il Tfr per l’apertura di un mutuo. Per favorire la conciliazione tra vita privata e lavorativa l’azienda offre la possibilità di orari flessibili per chi ha figli piccoli. Le donne impiegate sono in numero ridotto, perciò non ci sono piani specifici per loro, mentre grande attenzione viene posta sui giovani. L’azienda ha inserito due ragazzi che fanno l’università con contratti part time ma a tempo indeterminato, investendo quindi sul loro futuro ingresso a pieno regime nell’impresa. La formazione è erogata attraverso corsi che, oltre a quelli obbligatori, si concentrano su tematiche specifiche per impresa e mansione.

I dipendenti sono soddisfatti del welfare aziendale: essendo una piccola realtà, a Inel Elettronica il rapporto tra dipendenti e manager è diretto: le problematiche o esigenze dei lavoratori vengono discusse con regolarità. Sul fronte del welfare di comunità Inel Elettronica fa da sponsor ad alcuni eventi e a team sportivi. I fornitori sono tutti di vecchia data e affidabili, anche se per alcuni materiali si è costretti all’importazione.

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A favore della maternità, un aiuto alle mamme ma anche ai papà | Il Pugno Aperto

“Il nostro percorso di Welfare è nato dalla volontà di concretizzare i valori espressi nella nostra mission, creando un contesto lavorativo in cui i lavoratori, che spesso si “prendono cura”, possano “stare bene”, crescere, sentirsi accolti e valorizzati per il contributo umano e professionale che portano in cooperativa. Vogliamo sostenerli anche in quegli aspetti personali, come la conciliazione vita e lavoro, che nell’individualismo diffuso della società odierna non si è più abituati a guardare.”

– Silvia Chiozzini, Presidente

Il rafforzamento dei servizi di welfare e l’attenzione verso la maternità hanno permesso alla cooperativa sociale Il Pugno Aperto di Treviolo di ottenere il 1° posto nel Terzo Settore durante l’edizione 2021 di Welfare Index PMI.

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Nata nel 1991, la cooperativa sociale Il Pugno Aperto si occupa di situazioni di fragilità, con progetti rivolti a minori, famiglie e comunità, e con servizi dedicati ad adulti in difficoltà, migranti e rifugiati. La sua mission è quella di “riorganizzare la speranza in un futuro che c’è” e anche in quest’ultimo periodo di difficoltà dovuto all’emergenza sanitaria ha tenuto fede al proprio impegno, anche nei confronti dei propri dipendenti.

Nonostante un aggravio dei costi del lavoro e mancati ricavi da alcuni servizi che hanno sofferto di chiusure prolungate, la cooperativa ha sostenuto i lavoratori in cassa integrazione anticipandola sempre e integrando parzialmente la retribuzione ai lavoratori dei servizi completamente chiusi. La cooperativa ha rafforzato i propri servizi di welfare, attivando una convenzione con un centro biomedico per le analisi covid, una con un poliambulatorio per i check-up, uno sportello psicologico, una banca ore solidale per le assenze dal lavoro dei più fragili. Ha aderito al progetto Welfare Lynx, pensato per offrire un sostegno ai lavoratori con problemi di cura dei propri familiari.

Da tempo l’organizzazione ha creato un Fondo Mutualità, su cui i lavoratori possono versare su base volontaria l’1% dello stipendio, che viene integrato da Il Pugno Aperto con la stessa somma, per poi ridistribuire la cifra in forma uguale agli aderenti nell’utilizzo di beni e servizi per sé e i propri familiari. In cooperativa le lavoratrici rappresentano l’81% del personale e anche le posizioni apicali sono coperte da donne. Per sostenere la maternità si attua ove possibile lo smart working, si sfrutta il Fondo Mutualità per alcune spese (pannolini, latte in polvere, seggiolini, istruzione scolastica, …), si offre un aiuto per la ricerca di babysitter e al rientro dalla maternità si studia una distribuzione oraria ad hoc. Anche i giovani papà hanno diritto a un congedo parentale più lungo rispetto a quanto previsto per legge.

I nuovi ingressi in cooperativa sono principalmente giovani, seguiti da un tutor per l’inserimento, e sono attive convenzioni con università per l’attivazione di tirocini. Molte sono le iniziative sostenute attraverso donazioni e collaborazioni con associazioni del territorio.

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Un life-business coach per far crescere il management | Sidip

“Crediamo che una condivisione dei risultati aziendali e un attento studio, con relativa scala di Kpi, possano essere fondamentali per ottimizzare le performance produttive e migliorare la qualità di vita in azienda.”

– Daniele Lo Sasso, Amministratore Unico

L’attenzione verso la formazione e il merito ha permesso alla Sidip di Bergamo di ottenere il terzo posto nel settore Commercio e Servizi a Welfare Index PMI 2021.

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Sidip opera nel campo delle sanificazioni ambientali e delle pulizie industriali da oltre 30 anni. In periodo pandemico la sua attività, e la relativa gestione di situazioni di diverso livello di gravità dal punto di vista sanitario, ha consentito alle aziende parte della filiera essenziale di garantire la produzione di beni e servizi.

Da marzo 2020 è stato applicato lo smartworking per il board e l’ufficio tecnico, che hanno così potuto assicurare continuità e fluidità alle programmazioni lavorative. L’azienda tiene molto alla formazione del proprio management, la cui età è compresa tra i 25 e i 45 anni: per loro è stato introdotto un life-business coach che li segue nel percorso di crescita professionale e personale. È stato inoltre istituito uno sportello d’ascolto con una psicologa, per offrire supporto sia nel periodo pandemico sia nella cosiddetta “nuova normalità”.

L’azienda mette a disposizione borse di studio per percorsi formativi anche di tipo personale, oltre a una scala di incentivazione meritocratica fondata su Kpi aziedali (Key Performance Indicators). Sidip punta molto sul merito, tanto che ha in programma un ulteriore sviluppo della propria piattaforma meritocratica “Meritogame”, con un’implementazione già dal 2022 degli incentivi.

Per favorire il bilanciamento tra vita familiare e lavoro viene garantita una flessibilità oraria su tutti i livelli, previa programmazione preventiva, e per le neo-mamme vengono attuati programmi per la maternità anticipata. Sul fronte dell’assistenza sanitaria Sidip ha aderito da subito al Fondo Asim, che fornisce importanti rimborsi su prestazioni sanitarie in strutture convenzionate. Nell’ambito del welfare di comunità l’azienda ha messo a disposizione del circuito bergamasco Rotary le proprie competenze per operazioni di ritiro, sanificazione e riconsegna di ossigenatori e saturimetri alla fascia di popolazione più delicata di Bergamo e provincia.

L’attenzione è massima anche per quanto riguarda la responsabilità sociale dell’impresa: oltre a garantire il rating di legalità pari a 2 stelle +, l’azienda opera con prodotti contenuti in packaging in plastica “second life” e conta, entro il 2025, di utilizzare almeno il 70% di detergenti e detersolventi a base biologica.

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Progetto salute: contact tracing, infermeria e stile di vita | Elettronica

“Il benessere dei dipendenti è fondamentale per l’organizzazione del lavoro e, se cresce, aumenta anche la produttività dell’impresa. Per noi valorizzare il capitale umano è essenziale: perciò le porte degli uffici del top management sono sempre aperte a proposte e richieste dei dipendenti.”

– Massimo De Bari, Direttore People, Organization & Communication

È una grande azienda ad alta tecnologia, dedicata allo sviluppo di sistemi elettronici per la difesa, attiva da più di 65 anni nel mercato nazionale e internazionale. Elettronica, capofila dell’omonimo Gruppo, anche nel periodo pandemico è rimasta sempre aperta e operativa, rafforzando le iniziative per la tutela della salute dei propri dipendenti e per la conciliazione tra vita familiare e lavoro.

Smart working, flessibilità oraria, integrazione all’assicurazione sanitaria, test gratuiti, screening e app aziendale per il contact tracing sono gli strumenti messi in campo in quest’ultimo periodo, affiancati a iniziative per il welfare aziendale già in atto da tempo.

Nella sede di Elettronica infatti è presente da anni un’infermieria dedicata ai dipendenti, con la possibilità di analisi e visite specialistiche in loco, e sono attivi progetti per la promozione di un’alimentazione sana e sostenibile, con menù appositi disponibili nella mensa aziendale e un micromarket per rispondere a tutte le esigenze alimentari. Dal 2014 è operativo il piano di flexible benefits Enjoy Life Time, che mette a disposizione all’interno di una piattaforma online un “borsellino elettronico” per i dipendenti, spendibile in beni e servizi.

Un desk interno all’azienda offre servizi di concierge, lavanderia, calzoleria, sartoria, piccoli acquisti, lavaggio delle auto in sede e disbrigo di pratiche burocratiche, oltre al servizio telefonico e online “l’Esperto Risponde” per chiarimenti e consulenze fiscali e legali.

Con il progetto Plaza l’ambiente di lavoro è stato riqualificato in chiave smart, con spazi per il lavoro e il relax, e molta attenzione è posta alla sostenibilità ambientale, per esempio attraverso l’autoproduzione d’energia da fonti rinnovabili. Costanti sono i contatti con università e scuole, con l’attivazione di tirocini, progetti d’alternanza scuola lavoro e borse di studio per garantire le pari opportunità nel settore della Cybersecurity.

La formazione professionale è continua e strutturata, con una piattaforma HR dedicata, un’Academy aziendale, convegni, un programma per l’orientamento dei neoassunti, un premio innovazione per progetti dei dipendenti. Più d’uno sono, infine, i piani per il welfare di comunità: tra questi il progetto Tiburtina sostenibile, che propone soluzioni di mobilità sostenibile a beneficio degli abitanti della zona.

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Know-now, l’Academy interna per la formazione continua | BeanTech

“Per BeanTech il capitale umano rappresenta il suo principale valore e contribuisce a migliorare la qualità della vita dei propri lavoratori dentro e fuori l’azienda. È un obiettivo che continueremo a perseguire con sempre maggior attenzione.”

– Fabriano Benedetti, AD

La grande attenzione per l’ambito sanitario di BeanTech di Udine ha consentito all’azienda di conquistare il terzo posto nel settore Commercio e Servizi durante l’edizione 2020 di Welfare Index PMI.

BeanTech è una società che opera nel settore IT con attività riferite alla vendita assistenza e consulenza di infrastrutture informatiche, realizzazione, vendita e consulenza su soluzioni di Big Data & Analytics, Industria 4.0, CRM, Chatbot e App. L’età media dei collaboratori è di 33 anni.

La convinzione alla base del sistema di welfare è che chi lavora in azienda deve poterlo fare in un ambiente stimolante, attrattivo e rispettoso della conciliazione tempi famiglia-lavoro, visto che passa qui la maggior parte della sua giornata. L’inizitiva di welfare sicuramente più importante BeanTech l’ha compiuta recentemente con l’acquisto della nuova sede, che oltre a unire le due prima staccate è stata pensata anche per facilitare il tema dei trasporti, visto che si trova su una direttrice principale.

Sono stati ideati spazi per migliorare la qualità della vita dei collaboratori in azienda privilegiando aree per il confronto, lo svago anche con aree attrezzate esterne ed in generale adottando le soluzioni tecnologiche che possano migliorare la vita di tutti i giorni. Uno spazio della nuova sede è stato dedicato alla creazione di una academy interna, chiamata “Know-now” con ben due sale, vere e proprie classi scolastiche altamente tecnologiche per la formazione continua. L’azienda è socia in due fondazioni scolastiche ITS ed occupa costantemente un elevato numero di tirocini sia curricolari che extra.

In virtù del condice ateco è rimasta operativa durante il lockdown, dedicando grande attenzione all’ambito sanitario, con polizze a tutela della salute e attivando la copertura sanitaria per il Covid e servizi di telemedicina disponibili anche per i familiari dei dipendenti. Già a seguito del primo Dpcm nel giro di una settimana tutto il personale, quindi più di 110 persone, era in grado di lavorare in smart working e comunicare con gli strumenti di videoconferenza. Per l’azienda nel prossimo futuro sarà fondamentale anche strutturare al meglio lo smart working che, oltre alle ovvie tematiche tecniche, ha dato l’opportunità di sperimentare una differete organizzazione del lavoro.

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“AiutiAmo Brescia”, e #IoPagoIMieiFornitori | Galvanica Sata

“La nostra azienda è partita come attività a conduzione familiare e negli anni, con il passaggio generazionale, è migliorata e cresciuta sempre più. Personalmente ritengo che sviluppare servizi di welfare contribuisca a migliorare il benessere dei dipendenti e la produttività dell’azienda.”

– Annamaria Sapelli, Responsabile Risorse Umane

L’attenzione verso il territorio e per lo sviluppo di servizi di welfare per migliorare il benessere dei dipendenti e la produttività ha permesso alla Galvanica Sata di conquistare il secondo posto nel settore Artigianato nell’edizione 2020 di Welfare Index PMI.

Durante l’emergenza, l’azienda, che si trova in uno dei territori più colpiti, ha aderito alla campagna presente sul territorio “AiutiAmo Brescia”, una raccolta fondi per la sanità bresciana, e all’hashtag “Io pago i miei fornitori” con bonifici celeri per prevenire insoluti e favorire la ripresa delle attività.

La Galvanica Sata srl si occupa di trattamenti superficiali dei metalli conto terzi e per i dipendenti, l’azienda ha continuamente aggiornato i protocolli di prevenzione e di emergenza già dal mese di febbraio attraverso le disposizioni della Croce Rossa Italiana, del Ministero della Salute e del medico competente, acquistando e distribuendo mascherine protettive e guanti in anticipo rispetto alle disposizioni.

Durante il periodo di emergenza Covid-19, l’azienda ha sottoscritto una polizza assicurativa che, in caso di malattia, interviene a tutela del dipendente. Un altro intervento significativo per il welfare aziendale in generale è stato l’inserimento di una persona che si occupa della gestione del personale, della formazione, preparazione e crescita professionale. La stessa figura si occupa anche di tenere sempre aggiornati i dipendenti in merito alle iniziative di welfare presenti in azienda e sul territorio.

In ambito di conciliazione erano già attivi lo Smart working e il sostegno alla maternità con ottenimento di bonus e orario agevolato per facilitare l’allattamento. Grande attenzione è stata dedicata alla formazione interna, grazie a corsi aggiuntivi organizzati nella stanza aziendale dedicata, che hanno coinvolto tutto il personale, sia amministrativo sia produttivo.

È stato organizzato un corso esterno con l’ausilio di un fisioterapista, dedicato ai soli operatori: il personale si è presentato una mattina in tuta da ginnastica e si è recato in palestra per lo svolgimento di una lezione teorica e pratica sulla corretta movimentazione dei carichi. Sono inoltre attive iniziative per l’inserimento dei giovani in azienda attraverso contatti con alcuni istituti superiori locali e disponibilità all’apertura di rapporti alternanza scuola-lavoro e stage.

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L’accelerazione di processi organizzativi già iniziati | Studio Sila Tommaso

“Nel futuro il welfare aziendale dovrà per forza essere coniugato con sistemi organizzativi, politiche retributive, flussi di lavoro organizzati, logistica e orari di lavoro diversificati.”

– Tommaso Sila, Titolare

Il completamento della trasformazione logistica ha permesso allo Studio Sila, consulenti del lavoro di Brescia, di conquistare il secondo posto nel settore Studi e Servizi Professionali nell’edizione 2020 di Welfare Index PMI.

Fortunatamente nessun contagio si è verificato nello Studio e tra i dipendenti, trovandosi in una delle due zone di tutta Italia (ed Europa) con la concentrazione più alta di casi di Covid, dove l’impatto sanitario è stato pesante.

Lo studio ha completato una trasformazione logistica, erano infatti già state impostate, organizzate e preparate le attività che avrebbero consentito un lavoro localizzato fuori dall’ufficio. Anche i telefoni, che hanno l’impatto più percepibile per il Cliente, sono stati gestiti in modalità remota con software apposito che ha permesso la continuità completa dell’operatività.

Peraltro per la tipica attività di studio, nel periodo di emergenza Covid i ritmi di lavoro sono aumentati per aiutare ed affiancare i clienti in questo difficile momento. Un supporto fondamentale e salvifico è stato rappresentato da un particolare software che ha permesso il coordinamento, la gestione delle pratiche e le relazioni tra i collaboratori indipendentemente dalla logistica. L’emergenza sanitaria ha “sdoganato” ufficialmente il lavoro dislocato fuori dall’ufficio, tant’è che diverse persone hanno continuato a usufruirne al 100% o a gestirlo in funzione delle proprie esigenze familiari.

Il Business dello Studio è stato sicuramente modificato, con incrementi e picchi notevoli in termini di assistenza e consulenza, un aumento significativo delle attività formative finanziate e attivate con strumenti a distanza (che hanno consentito il superamento di barriere fisiche), ma un decremento forte delle attività di ricerca e selezione nonchè delle politiche attive. È stata operata una modifica dei carichi di lavoro, laddove possibile, ed è stato prontamente attivato l’intervento degli ammortizzatori sociali, utilizzati in piccola parte dalle risorse umane bloccate nelle attività dall’emergenza Covid.

Per il futuro la modalità di smart working verrà mantenuta, in quanto non ha impatti negativi sulla produttività e consente ai lavoratori un risparmio di tempo e una gestione ottimizzata delle proprie esigenze familiari. Tuttavia, non appena è stato permesso dalla normativa Nazionale e Regionale, molti collaboratori hanno voluto espressamente tornare in ufficio per poter ritrovare la socialità.

Leggi il Rapporto 2020 qui.

Dare fiducia e occupazione a chi è a rischio emarginazione

“Le cose belle prima si fanno poi si pensano. La persona ha sempre la centralità nell’impresa ed il pensiero deve esserne una conseguenza.”

– Maria Giulia Resca, Referente per Progetti e certificazioni

Nata a Rimini nel 1992, la Fraternità è una cooperativa sociale di tipo A e B iscritta al registro delle ONLUS che offre servizi di qualità principalmente in due settori, quello educativo e quello lavorativo. Circa 300 dipendenti, di cui circa il 30% persone svantaggiate, migranti, rifugiati, persone con disabilità e persone con un passato di dipendenza da alcol o droga o di emarginazione. Stare al fianco delle persone a rischio di emarginazione è la loro missione. Sono operativi su quattro regioni dell’Italia centrosettentrionale – Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Umbria – con 12 centri per le attività socio educative di persone con disabilità più o meno gravi e 4 realtà che danno lavoro a persone con fragilità con l’obiettivo di rimuovere la cause che generano ingiustizia sociale. La Fraternità ha dato fiducia e non solo un impiego a chi ne aveva bisogno diventando così un’eccellenza nei territori in cui offrono servizi di varia natura a soggetti pubblici e privati: si va dalla manutenzione del verde fino ai servizi di pulizie.

Particolare il progetto della filiera agroalimentare: “Coltivare fraternità” è nata due anni fa e si occupa in maniera specifica di agricoltura sociale con coltivazione dei campi. Da qui ha visto la luce la start up “Local to you” che si occupa della commercializzazione online di prodotto della Fraternità ma anche di altre realtà della zona di Bologna (cooperative sociali piccole che altrimenti non avrebbero visibilità). Gli agricoltori coltivano, “Local 2 you” si occupa della vendita online mentre la cooperativa Fraternità si occupa della consegna. In tutte le fasi sono impiegate persone svantaggiate. Durante l’emergenza sanitaria, è stato attivato, dove possibile, lo smart working fino all’avvio delle scuole.

La cooperativa ha inoltre anticipato la cassa integrazione ed è stato consegnato un premio a chi la lavorato in sede a marzo, durante il picco dell’emergenza. A tutti i collaboratori viene offerto l’accesso a colloqui personali (due volte alla settimana) con uno uno psicoterapeuta. Inoltre, sono numerose le attività di formazione anche in soft skills.

Leggi il Rapporto 2020 qui.