- È quanto emerge dal Rapporto Welfare Index PMI Lombardia 2023: il 29% delle piccole e medie imprese della regione raggiunge un alto livello di welfare, superando la media nazionale (24,7%), un trend in continua crescita (dal 2016 più che raddoppiato)
- Le imprese con politiche di welfare più mature attraggono talenti, migliorano il clima aziendale e ottengono anche migliori risultati economici
- L’evento, presentato nella sede di Generali a Milano, è il primo focus territoriale che dà seguito ai risultati nazionali di Welfare Index PMI e che proseguirà nel corso dei prossimi mesi: a partire da Veneto e Toscana, in vista della presentazione del Rapporto Nazionale a giugno 2024
È iniziato il 6 novembre, nella sede di Generali Tre Torri a Milano, il roadshow dedicato al territorio per diffondere e promuovere la cultura del welfare aziendale tra le aziende di piccole e medie dimensioni, con la presentazione del Rapporto Welfare Index PMI Lombardia 2023. Welfare Index PMI è l’indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese ed è promosso da Generali con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. L’evento è il primo focus territoriale che dà seguito al Rapporto Welfare Index PMI 2022, presentato a Roma lo scorso dicembre.
Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia e Francesco Bardelli, Chief Health & Welfare and Connected Business Development Officer di Generali Italia e CEO di Generali Welion hanno dichiarato: “Oggi il progetto Welfare Index PMI si è evoluto in una nuova fase: con questa iniziativa avviamo un programma nei territori di approfondimento delle realtà del welfare aziendale e di incontro con le autorità locali e con le imprese. È un segno di maturità del progetto, che da sette anni monitora l’evoluzione del welfare aziendale nelle piccole e medie imprese italiane, e che dalla edizione dello scorso anno, con la pubblicazione del position paper “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”, promuove la partnership tra istituzioni nazionali, enti locali e imprese per rilanciare i sistemi di welfare e innovare i modelli di servizio”.
Le imprese lombarde sono trainanti sul piano economico, produttivo e sociale
La partecipazione delle imprese lombarde a Welfare Index PMI è particolarmente attiva: all’ultima edizione hanno aderito 1.343 imprese della regione, su un totale di 6.532. Sono lombarde 37 delle 121 Welfare Champion, le best practice premiate dal progetto, e 131 delle 565 Welfare Leader, il livello immediatamente successivo. La forza del sistema produttivo regionale genera il 22.7% del PIL italiano, con 945.000 imprese, 95 ogni mille abitanti, e sono ben 109.000 le imprese che hanno tra i 6 e i 1.000 addetti, comprese nel perimetro di Welfare Index PMI. Una capillarità che rappresenta anche un valore sociale di rilievo: le imprese, infatti, agiscono come soggetti sociali e non solo produttivi, assumendo responsabilità verso l’ecosistema in cui operano – lavoratori, famiglie, comunità nel territorio, consumatori, intermediari e fornitori.
La Lombardia è la regione con la maggiore quota di imprese che raggiungono un livello di welfare alto o molto alto: 29%, cinque punti sopra la media italiana, che si assesta al 24,7%. Una quota che è in continua crescita, ed è più che raddoppiata dal 2016, anno della prima edizione di Welfare Index PMI nazionale, quando la normativa rafforzò gli incentivi alle iniziative di welfare delle aziende.
Per quanto riguarda i territori provinciali, possono essere raggruppati in quattro fasce: l’area centrale metropolitana, Milano e Monza, con la quota maggiore di imprese a elevato livello di welfare (32,9%); la fascia Nord, con Bergamo e Brescia, con quote prossime alla media regionale (29,8%); Varese, Como, Lecco e Sondrio al 27,3%; infine la fascia Sud, costituita dalle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, con una quota del 22,5%, vicina alla media italiana.
In Lombardia sono attivi nel welfare aziendale tutti i comparti, con menzione particolare al Terzo Settore, costituito da enti non profit finalizzati all’iniziativa sociale, con ben il 55,3% che raggiunge un elevato livello di welfare, e il settore degli studi e servizi professionali, con una quota al 39,9%. A seguire le quote del commercio e servizi (29,8%), dell’industria (27,9%), dell’agricoltura (26,3%), e delle imprese artigiane (20%).
I fattori di maggior successo – dimensione dell’impresa e cultura aziendale – e l’impatto del welfare sui bilanci
Le aziende lombarde più grandi non dispongono solo di maggiori risorse economiche ma anche di competenze professionali necessarie a gestire le politiche di welfare, oltre ad avere nell’ampiezza del bacino di utenza un fattore di efficienza. La quota di imprese che raggiungono un livello di welfare elevato, che nelle piccole imprese con meno di 10 addetti è del 18%, cresce al 60% in quelle tra 51 e 100 addetti, e all’83,7% in quelle con più di 250 addetti. Si rivela dunque di grande importanza aiutare le piccole aziende ad associarsi e fornire loro servizi comuni per sostenere anche le rispettive politiche sociali.
Il principale fattore di successo, tuttavia, è la cultura aziendale: l’importanza che l’impresa attribuisce alle politiche sociali per i propri obiettivi strategici. Le imprese lombarde sono state segmentate in cinque profili di orientamento: le imprese che considerano il welfare aziendale come un fattore strategico per la sostenibilità dell’impresa ed elemento fondamentale per la propria attrattività nel mercato del lavoro; le imprese che manifestano buona consapevolezza del proprio ruolo sociale ma non hanno ancora sviluppato un’ampia gamma di iniziative; le imprese (33,6%), gestiscono il welfare come una componente del sistema retributivo e premiante; infine, le imprese che si occupano di welfare in modo marginale, per ottemperare a obblighi contrattuali e cogliere opportunità fiscali. Ebbene, tra le imprese del primo profilo, ovvero il welfare aziendale come leva strategica, l’85,8% su cento raggiungono un livello alto o molto alto di impatto sociale, contro il 6% di quelle che gestiscono il welfare come attività marginale.
Le imprese con politiche di welfare più mature attraggono talenti, migliorano il clima aziendale e ottengono anche migliori risultati economici: il rapporto presenta un’analisi sui bilanci 2022 di 535 imprese lombarde partecipanti a Welfare Index PMI. Uno dei più significativi indici di produttività, il margine operativo lordo per addetto, è di 18 mila euro nelle imprese con livello di welfare iniziale e raggiunge 46 mila euro in quelle con livello di welfare elevato. In un periodo difficile come il triennio 2019 – 2022, l’occupazione nelle imprese con livello di welfare iniziale è diminuita mediamente dell’8%, mentre in quelle con livello di welfare elevato è cresciuta del 6%, evidenza del fatto che il welfare aziendale contribuisce a generare risorse e ad attrarre talenti. Inoltre, concorre a determinare i risultati aziendali, migliorando la sostenibilità del business e permettendo dunque di attivare un “circolo virtuoso” tra l’impatto sociale e i risultati economici delle imprese.
Welfare Index PMI: il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese
Welfare Index PMI ha confermato che il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese, da supportare attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato. La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi elaborato da Innovation Team, organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, 10) Welfare di comunità. In tutti gli ambiti le piccole e media imprese lombarde si assestano al di sopra della media italiana.
Rispetto all’analisi dei fattori critici di successo nella gestione delle politiche di welfare aziendale, ovvero il coinvolgimento dei lavoratori, l’individuazione dei bisogni e la comunicazione, le imprese lombarde con livello elevato di welfare iniziale coinvolgono i lavoratori con incontri e indagini (79,6% contro una media del 33,6%), comunicano in modo completo e sistematico le iniziative (66,7% contro 36,1%), effettuano rilevazioni dei bisogni e della soddisfazione dei loro dipendenti (77% contro 8,8%).
Nel corso dei prossimi mesi, saranno realizzati ulteriori due focus territoriali in Veneto e in Toscana, in attesa di presentare il Rapporto Nazionale Welfare Index 2023 il prossimo giugno.