Il Rapporto 2016 Welfare Index Pmi, realizzato attraverso una ricerca condotta su 2.140 aziende dei tre settori produttivi: industria, commercio e servizi e agricoltura ha evidenziato come l’area con la maggiore frequenza di iniziative è quella relativa alla “Formazione e sostegno alla mobilità” (fig. 1).
Nella maggior parte dei casi si tratta di formazione professionale: di base (56,9%) e avanzata (34,3%). Sono presenti anche altre iniziative di valorizzazione delle persone: formazione linguistica (15,3%) e altre meno diffuse come master o business school per talenti (1,6%), borse di studio (1,5%), viaggi di studio all’estero (1,2%). Il 36% delle imprese non attua alcuna di queste iniziative.
La diffusione di sostegni per la formazione e la mobilità delle nuove generazioni è solamente iniziale: servizi di orientamento scolastico o professionale (1,3%), riconoscimenti al merito scolastico (0,3%), rimborso di libri di testo (0,2%), iniziative di contrasto all’abbandono scolastico (0,1%). Il 94,3% dei servizi sono per tutti gli addetti, il 5,6% per i dirigenti o responsabili aziendali.
Pressoché tutte le iniziative (97,5%) sono interamente a carico dell’azienda. Le iniziative si dividono equamente tra quelle decise unilateralmente dall’azienda (48,5%) e quelle in applicazione dei contratti di categoria (45,5%). Pochi i casi di accordi sindacali aziendali: 5,9%.